mercoledì 15 dicembre 2010

L'UOMO CHE AVEVA CAPITO TUTTO

E' forse l'opera distopica più celebre al mondo: 1984 di George Orwell continua a sorprendere per la straordinaria lungimiranza con la quale è stato scritto: mentre le singole Nazioni si agglomerano sempre più in super-stati dal potere sempre più centralizzato (vedi UE), l'indottrinamento mediatico e il controllo sociale cercano di bloccare sul nascere ogni spirito libero, ogni mente lucida. Siamo costantemente controllati, spiati, monitorati nei nostri consumi da quelle stesse aziende, organi e istituzioni che ce li propinano.

Orwell aveva capito tutto, nel 1948. E ci ha consegnato la più importante denuncia mai scritta fino ad allora, spiegandoci come i governi totalitari o pseudo-democratici CAMBINO LE PAROLE e ne stravolgano il significato. Come funzionano le guerre e perchè funzionano, vere o immaginarie che siano. Ci ha messo in guardia da un futuro prossimo che ormai è presente. E che rischia di trasformare la nostra società in un posto tanto terribile quanto quello dell'Inghilterra del Grande Fratello.

Tratto dal romanzo, il film Orwell 1984 uscì proprio nel 1984 e, nonostante certe differenze nella trama, resta la trasposizione più fedele del libro realizzata fino ad oggi, per le cupe ambientazioni e l'azzeccata scelta degli attori, da John Hurt, che interpreta il protagonista Winston, a Suzanna Hamilton che recita nella parte della svampita Julia, a Richard Burton che invece fa O'Brien, il famigerato gerarca del Partito Interno che laverà il cervello a Winston dopo averlo crudelmente illuso di poter sfuggire al controllo del Grande Fratello.

La storia? Non credo ci sia bisogno di raccontarvela:se non avete mai letto questo libro, onta e disonore (ma c'è sempre tempo per rimediare)! Elementi come la metropoli post-atomica (la città di Londra in 1984 è stata stravolta da una bomba nucleare che Orwell immaginò già nel 1948), la società illiberale accecata dall'ortodossia nei confronti dell'ideologia dominante, il leader carismatico il cui volto invade i teleschermi, i manifesti della propaganda, la Neolingua e soprattutto il bipensiero e lo psicoreato sono assolutamente DA MANUALE e da allora quando ci si firefisce a Paesi o politici illiberali e censori non a caso si usa il termine "Orwelliano".

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ORWELL 1984 | Un film di Michael Radford, Con John Hurt, Richard Burton, Suzanna Hamilton, Cyril Cusack, Gregor Fisher.
Titolo originale: Nineteen Eighty-Four. Distopico, Gran Bretagna, 1984. Durata 115 Min.
Fotografia: Roger Deakins.
Montaggio: Tom Priestley.
Musiche: Dominic Muldowney, Eurythmics.



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