mercoledì 29 dicembre 2010

FACEBOOK | Un esperimento di manipolazione globale

Ammettiamo di non essere le persone più adatte a parlarne: come molti di voi sapranno, NoA ha una "pagina" su Facebook. Però sapete altrettanto bene che questo non ci ha impedito, più volte, di mettere in guardia i nostri contatti dai pericoli connessi al suo uso. Come abbiamo ribadito più volte, FB và usato, se non con parsimonia, sicuramente con intelligenza e molta attenzione. Perchè "qualcuno" senz'altro controlla cosa pubblichiamo ed è molto interessato a quello che scriviamo. Il sistema del social network senza dubbio dispone di "filtri" che segnalano quante volte viene citata una determinata parola "scomoda". E la pagina delle info conserva tutto il "succo" della nostra persona, registrando informazioni che poi vengono usate per fare indagini di mercato e propinarci pubblicità "mirata" (osservate gli annunci che compaiono a destra nella vostra bacheca).

Per questo abbiamo sempre consigliato ai nostri contatti preoccupati per la loro privacy di: crearsi una mail apposita per accedere a FB; usare uno pseudonimo; inserire meno informazioni possibili all'interno dei loro profili; non accedere alle applicazioni;
e soprattutto di gestire attentamente le impostazioni sulla privacy.
Perchè quando/se deciderete di andarvene potrete soltanto "disattivare" l'account, non cancellarlo. Ergo, i vostri dati rimangono nel loro database e il vostro nome resta "ricercabile". Vi toccherà armarvi di pazienza e cancellare TUTTO - foto, post, note - se non volete che restino a FB. Nel caso in cui voleste registrarvi nuovamente ritroverete la vostra pagina proprio come l’avevate lasciata!

Bene, questi semplici passi già possono aiutare a tutelarsi. Ditelo ai vostri contatti, soprattutto a quelli che trovano esagerato che dietro Facebbok ci sia la CIA. D'altronde, la CIA non ha certo bisogno di un Social Network per spiare la gente. Ci riesce benissimo anche senza. E poi lo sanno tutti che Facebook è stato inventato da un cervellone 23enne che studiava ad Harvard.
D'accordo. Ma è anche vero che Facebook è senz'altro più pratico e rapido degli InfraGard, che corrispondono a 23.000 micro-comunità o “cellule” di piccoli commercianti-informatori organizzati dall’FBI al fine di conoscere i profili psico-politici della loro clientela (!). Poi, se andiamo a vedere chi VERAMENTE possiede, intendiamo economicamente, Facebook (e quindi lo controlla) pensiamo che in effetti una piiiiccolisssima possibilità di infiltrazione della CIA... C'è.

Dunque, sorvolando sull'uomo dell'anno Mark Zuckerberg (che per l'appunto è il tizio al quale è venuta l'idea di creare Facebook), andiamo a vedere CHI ci ha messo i soldi per farlo diventare un fenomeno planetario. E perchè.

CHI POSSIEDE FACEBOOK?


Partiamo da Peter Thiel (nella foto a dx), una sorta di mago della finanza, multimilionario e fascista, molto noto per essere stato amministratore e co-fondatore del celebre PayPal (Poi venduto a E-bay), e un pò meno per aver scritto un libro intitolato "The Diversity Myth: Multiculturalism and the Politics of Intolerance at Stanford", un attacco alle ideologie multiculturali che circolano all'Università di Stanford in California. Secondo lui insomma la multiculturalità condurrebbe a una diminuzione delle libertà individuali! Thiel a Stanford ha anche fondato un giornale di estrema destra che viene ancora pubblicato: "The Stanford Review". E' membro dell'associazione ultraconservatrice "The Vanguard" il cui scopo è quello di ridisegnare l'America e il globo secondo valori conservatori in cui prevalga il libero mercato e il governo abbia un potere limitato. Vi ricorda niente?

C'è poi Jim Breyer (foto a sx), membro dei consigli direttivi di giganti del calibro di Wal-Mart e Marvel Entertainment e per di più ex-presidente della potentissima National Venture Capital Association (NVCA). E' entrato in Facebook nell'aprile del 2005 portando un investimento di 12,7 milioni di dollari per conto della Accel Partners, una società di venture capital.

C'è infine la Greylock Venture Capital, la quale ha ufficialmente investito sul social network 27,5 milioni di dollari.
Fra i dirigenti della Greylock figura un certo Howard Cox, anche lui ex capo della NVCA e dirigente della In-Q-Tel, che credeteci o no... E' una società no-profit della CIA!!! Un "fondo di capitali a rischio", creato nel 1999 con la dichiarata missione di “individuare e associarsi a società che sono intenzionate a sviluppare nuove tecnologie, per sostenere l’apporto di nuove soluzioni necessarie all’Ufficio Centrale d’Informazione CIA”.

Il giornalista britannico Tom Hodgkinson ha lanciato un segnale di allarme rispetto all'infiltrazione della CIA su Facebook in un articolo ben documentato, “With friends like these…”, pubblicato nel giornale londinese The Guardian il 14 gennaio 2008 (eccolo: http://www.guardian.co.uk/technology/2008/jan/14/facebook). Nell'articolo si parla di un “investimento di capitale di rischio” addirittura superiore a 40 milioni di dollari effettuato dalla CIA per sviluppare Facebbok. Che come giustamente scrive il giornalista "serve per spiarci meglio": una "prerogativa strategica", utile per migliorare le missioni "di compilazione e di analisi" della CIA.

Facebook consente infatti di archiviare un'infinità di dati. Per istituzioni come il ministero di Sicurezza per la Patria degli USA, e, in generale, per l’insieme degli apparati di sicurezza dello Stato, la rete sociale è una vera e propria miniera di informazioni sulle amicizie e i famigliari dei suoi utilizzatori. Milioni di utenti offrono senza preoccupazione informazioni sulla loro identità, fotografie, liste dettagliate degli oggetti di consumo che preferiscono. Tutte informazioni che vanno spesso ad approdare nei dischi rigidi dei computers dei sistemi di sicurezza degli USA.

Ancora più allarmante il commento del giornalista spagnolo Walter Goobar (
http://www.waltergoobar.com.ar/frontend/contenido/tema.detalle.php?noticiaId=402), secondo il quale Facebook è "un esperimento di manipolazione globale", ed è finanziato dalla CIA che lo utilizza addirittura per il reclutamento di agenti (occhio a chi vi chiede l'amicizia!).
Pare infatti che al contrario di altre organizzazioni governative che devono sottoporre gli ingaggi a regole federali, la CIA benefici di una maggior libertà di azione per i reclutamenti e per allestire operazioni sotto copertura. La propaganda e i media intanto presentano Facebook come un successo universale, un ottimo luogo dove incontrarsi e "fare affari", e i suoi iscritti aumentano a un ritmo vertiginoso: gli attuali 400 milioni (circa) di utenti potrebbero aumentare in un paio di anni fino a raggiungere quota 800 milioni.
Un vero e proprio database globale dentro al quale, ahimè, ci siamo anche noi.

La CIA è coinvolta eccome, sebbene indirettamente: investe capitali su FB tramite società di sua proprietà. D'altronde, nessuna legge glielo vieta. Quale stupido credererebbe che non ci spii?

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