giovedì 30 dicembre 2010

CONTROLLO DELLA MENTE | A che punto siamo?

L'elite politico-economica che lavora all'Agenda di egemonia globale da sempre finanzia e sponsorizza esperimenti e programmi di neurochirurgia volti al controllo fisico della mente. Si deve poter mutilare chirugicamente chiunque devia dalla regola data.

Come è noto, il controllo della mente è ufficialmente un campo d'applicazione militare dagli anni della Guerra Fredda in poi, col Progetto MK Ultra della CIA. I documenti resi pubblici a partire dal 1977 grazie al Freedom of Information Act,  raccontano come l'Agenzia sperimentasse ipnosi, sieri della verità, radiazioni, elettroshock, messaggi subliminali e droghe quali l'LSD e altri tipi di violenze fisiche e psicologiche su cavie umane.
Le vittime erano gli stessi dipendenti della CIA, personale militare, prostitute, pazienti con disturbi mentali e gente comune; il tutto con lo scopo di verificare quanto fosse applicabile a livello militare (e, ovviamente, sociale) il controllo della mente.


Oggi gli eperimenti continuano, e il campo d'applicazione prediletto degli "scienziati" siamo noi. Conosciamo bene lo strapotere della televisione nell'influenzare e manipolare le opinioni e le emozioni delle persone.  Non basta. A loro servono dei veri e propri burattini che si alzano e siedono a comando. Automi senza alcuna percezione di sè stessi: senza anima non esiste libertà, non esiste morale nè sentimento; da anni una certa propaganda pseudo-scientifica nega l'esistenza dell'Anima e continua a ripeterci che siamo "semplicemente" un agglomerato di neuroni, rettificabili all'occorrenza.

Una visione agghiacciante che serve ad avallare studi come quelli portati avanti dai ricercatori del Salk Institute di La Jolla, in California, dove da anni ci si affanna intorno ai neuroni del cervello solo per dimostrare che la coscienza (termine "laico" per Anima) è frutto dell’evoluzione e che pensare a noi come “persone” è un errore.
al Salk Institute si esamina l'attività celebrale di ogni genere di individuo, si sezionano i cervelli dei cadaveri, si studiano farmaci per la "morale" così come ce ne sono per la concetrazione e la memoria,  si cerca in tutti i modi di dimostrare che la personalità è un'illusione e che può (deve?) essere manipolata e "programmata" (Vedi il link per maggiori dettagli).

Nel nostro articolo Gli insetti cyborg | La nuova frontiera dello spionaggio abbiamo accennato alla figura di Josè Delgado (nella foto a dx), professore di fisiologia della Yale University famoso per la sua ricerca sul controllo mentale tramite stimolazione elettrica. Delgado ha già dimostrato che controllare il cervello, con un telecomando, si può fare.
Nel 1964 scioccò il mondo impiantando degli elettrodi nel cervello di un toro: scese nell’arena di Cordoba in Spagna, si posizionò davanti alle corna del suo "Frankeinstein" e soltanto pochi secondi prima di essere trafitto pigiò un interruttore per fermarlo. Nel 1969  pubblicò il libro The Physical control of the mind, dove racconta di un esperimento realizzato nell'isola di Hall nelle Bermude che consisteva nello stimolare il cervello di alcune scimmie selvatiche; le scimmie furono "controllate" in tutti i loro movimenti e "teledirette" per mezzo di impianti celebrali che registravano e spedivano a un computer informazioni riguardanti il loro cervello.

Robert G. Heath (nella foto a sx), della Tulane University, oltre ad essere riuscito ad impiantare fino ad un massimo di 125 elettrodi nel cervello delle sue 'cavie', ha anche scoperto di poterne controllare la memoria, cancellando certi ricordi o evocandone altri. Era in grado di indurre nei soggetti il desiderio sessuale e sensazioni come la paura ed il piacere associandoli ad allucinazioni percettive.
Un altro ricercatore, James Olds della McGill University, ha individuato le aree cerebrali che - opportunamente elettro-stimolate - fanno insorgere nei soggetti-cavia sentimenti quali l'attrazione o la repulsione, ed altre che inducono una sensazione di piacere talmente intensa che il soggetto dimentica ogni altra cosa. A tale riguardo, venne condotta una serie di esperimenti su dei topi i quali, agendo su di una levetta, potevano autostimolarsi. Il risultato fu che, tali animali, rinunciavano ad alimentarsi, bere e dormire, pur di azionare continuamente e freneticamente l'elettrodo fino, ovviamente, a crollare sfiniti.

Del condizionamento coatto del comportamento era assolutamente convinto lo psicologo statunitense Burrhus Skinner (nella foto a dx), inventore della camera di condizionamento operante, nota anche come Skinnerbox.  L'argomento a favore di tale "terapia" trova le sue origini nel comportamentismo: rifiuto a priori del costrutto teorico di mente, per focalizzare la ricerca solo sui comportamenti manifesti. Quelli che vengono sentiti come sentimenti, o osservati come stati mentali, non esistono: sarebbero i prodotti di certe contingenze ambientali, le quali possono essere molto più facilmente identificate e analizzate di quanto non lo siano i sentimenti. Il  comportamentismo si propone per l'appunto di cambiare le contingenze anziché quest'ultimi.
Quand'era in vita Skinner non ha mai risparmiato critiche alla psicologia umanistica, alla psicoanalisi e al cognitivismo; Il controllo - sosteneva - è etico se è esercitato per il bene del controllato.

Nell'altro nostro articolo L'uomo vecchio e l'uomo nuovo | Torture via radio e mutazioni mentali spieghiamo come una certa matrice "occulta" lavori ad armi psiconeurologiche sperimentando forme di tortura della mente tramite le onde radio: oggi migliaia di persone in Italia e nel mondo chiedano a gran voce che sia fatta un'indagine internazionale su una tecnologia "invisibile" che agisce a distanza e che viene utilizzata contro civili ignari e senza difesa. Tramite elettrodi impiantati sottopelle fraudolentemente nel corso di interventi chirurgici (o semplici iniezioni) alcuni "burattinai" nell'ombra sono in grado di provocare nella persona allucinazioni, crisi di panico e perdita della memoria. Possono addirittura ridurre gli individui in stato vegetativo.
Diversi medici hanno ritrovato casualmanete impianti tecnologici nel corpo dei loro pazienti, senza che loro ne sapessero spiegare la provienenza. Molti di questi impianti non sono raggiungibili chirurgicamente senza esporre il paziente a gravi rischi per la propria incolumità fisica. Qui la testimonianza al TG2 DOSSIER RAI del dott. Colaminè. Ne ha partlato anche il TG5.
Come non ricordare infine la vicenda di Paolo Dorigo, che ha dimostrato di avere un microchip nella testa che nessun medico chirurgo vuole espiantare.
Secondo quanto ha scritto il ricercatore statunitense Martin Cannon nel suo libro dal titolo The controllers, a new hypotesis of alien abduction, questi minuscoli oggetti d'incerta natura sarebbero invece di origine extraterrestre. Lo scopo sarebbe comunque lo stesso, il controllo dei soggetti, e non può che rafforzare l'ipotesi di una sorta di manipolazione tecnologica del comportamento di un gran numero di individui umani da parte di entità di natura - per ora - ignota o, quanto meno, controversa.


Non servono a controllare, bensì a sorvegliare (che è quasi la stessa cosa) i Chip. In questo articolo abbiamo già parlato di microchip sottocutanei: sono già adottati in modo abbastanza frequente, soprattutto in ambito sanitario (e la riforma sanitaria di Obama li prevede), ma la loro introduzione a livello globale è - per fortuna - ancora fortemente osteggiata dall'opinione pubblica per motivi etici. VeriChip è l'unico chip RFID approvato dalla Food and Drug Administration che può essere impiantato sulle persone. Commercializzato dalla PositiveID (ex VeriChip corporation), è grande come una
monetina di 10 cents e viene normalmente impiantato nell'area tra spalla e gomito in anestesia locale. Scansionando alla giusta frequenza il dispositivo fornisce un ID di 16 cifre che può essere collegato ad un database contenente l'identità del soggetto, la cartella clinica e altre informazioni. Sappiamo che per convincere l'intera umanità a microchipparsi volontariamente occorrerà un evento di proporzioni globali. Il chip dev'essere spacciato come l'ultima, definitiva frontiera della sicurezza. Così otterranno una società totalmente dominata dai chip, dove tutto – nel rispetto di quanto predetto con pessimismo da George Orwell in 1984 - è dominato da un Grande Fratello che ha cancellato le individualità delle persone, azzerando completamente il loro diritto alla privacy.
Secondo Euro Beinat, Direttore dello Spatial Information Laboratory della Libera Università di Amsterdam ed esperto mondiale RFID, si tratta di uno svulippo assolutamente realistico...

Come abbiamo visto, il controllo della mente è realtà consolidata negli ambienti medici e scientifici fin dagli anni '50. Se - e sottolineamo se - gli scienziati non sono ancora in grado di programmare le azioni delle persone, possono però manipolare i loro ricordi e le loro emozioni fino a farli impazzire.
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